Da sempre viviamo in questo territorio, siamo legati a questo vino, il vino di Mamoiada. Vino fatto senza forzature enologiche, da fermentazione spontanea sia alcolica che malolattica. Il territorio è vocazione e tradizione, è la comunità di vignaioli che lo abita, con cui beviamo, degustiamo, viviamo e godiamo assieme della bellezza del nostro territorio e del nostro vino. A su Teularju nei primi due anni si sono tagliati i grappoli, il terzo anno abbiamo raccolto la prima uva e prodotto i primi vini. La nostra filosofia produttiva oltre che territoriale si basa sul fare vini di ghiradas, che è ognuna, la ghirada, un sotto cru per intenderci, del vigneto Teularju. Nel nostro paese da sempre si producono vini dei singoli vigneti e gli anziani quando assaggiano un vino chiedono di quale zona sia, poi chiedono il nome del produttore per individuare il vigneto e alcuni vigneti hanno nomea di grande qualità.
Nell’annata 2019 abbiamo prodotto il vino di Ocruarana e Cara’Gonare e abbiamo fatto anche una prova di bolla da vino rosato dalla ghirada Rizza. La prima raccolta il 12 settembre e la seconda il 5 ottobre.
La vinificazione: una parte di uve intere e il resto pigiadiraspato, fermentazione spontanea in piccoli tini, 12 giorni di macerazione. Pressatura soffice e travaso dopo un giorno e via in botti grandi di rovere nuove da 50 e 20 hl fino alla fine della malolattica, travaso e di nuovo in botte fino all’imbottigliamento dopo 12 mesi con basso uso di solfiti nelle varie fasi.
La bottiglia borgognotta è stata una scelta meditata volendo sottolineare che i nostri vini sono vini di ghirada, di cru nel linguaggio corrente, sullo stile dei vini di Borgogna. La bottiglia non è pesante volendo tenere conto della necessità di consumare meno energia nei trasporti e nella produzione del vetro, il vino, sappiamo, non è penalizzato da questa scelta.
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